Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7215 del 20 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:7215PEN

Massima

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Il dolo nel reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) non richiede la preordinazione delle condotte di minaccia e molestia, essendo sufficiente la volontà di porre in essere più atti idonei a cagionare uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, nella consapevolezza dell'abitualità del proprio agire, anche qualora tali condotte siano in tutto o in parte meramente casuali e realizzate qualora se ne presenti l'occasione. La motivazione della sentenza di appello che abbia ricostruito i fatti in conformità all'ipotesi accusatoria e risposto adeguatamente alle censure difensive, anche senza un'analisi dettagliata di tutte le deduzioni delle parti, è da ritenersi esauriente e immune da vizi di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierange - rel. Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/04/2022 della CORTE di APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PIERANGELO CIRILLO;
letta la requisitoria a firma del Sostituto Procuratore generale FERDINANDO LIGNOLA, che ha chiesto di rigettare il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La sentenza impugnata e' stata pronunziata il 28 aprile 2022 dalla Corte di appello di Torino, che ha confermato la decisione del T…

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