Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34371 del 7 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:34371PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può sindacare l'intrinseca attendibilità dei risultati dell'interpretazione delle prove e l'analisi ricostruttiva dei fatti operata dal giudice di merito, ma deve limitarsi ad accertare se gli elementi probatori posti a base della decisione siano stati valutati seguendo le regole della logica e secondo linee argomentative adeguate, in modo da rendere giustificate, sul piano della consequenzialità, le conclusioni tratte. Ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, rilevanti ai sensi dell'art. 273 c.p.p., è sufficiente che gli elementi a carico, pur non valendo a provare oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità dell'indagato, consentano di prevedere che, attraverso il prosieguo delle indagini, saranno idonei a dimostrare tale responsabilità, fondando nel frattempo una qualificata probabilità di colpevolezza. Pertanto, dichiarazioni testimoniali, riconoscimenti fotografici, intercettazioni telefoniche e deduzioni logiche del giudice di merito, se valutati in modo coerente e privi di vizi logici, possono costituire gravi indizi di colpevolezza, a prescindere da eventuali contraddizioni o diversità di valutazione in altri procedimenti penali connessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AM. CH. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/05/2009 TRIB. LIBERTA' MINORI di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'Angelo Giovanni che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

La Corte:

OSSERVA

1. Con ordinanza del 29 maggio 2009 il Tribunale per i minore…

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