Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13999 del 14 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13999PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente pone in essere, con condotte reiterate, minacce o molestie tali da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa, ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, ovvero da costringere la persona offesa a modificare le proprie abitudini di vita. L'elemento soggettivo del reato, trattandosi di reato abituale di evento, deve esprimere un'intenzione criminosa unitaria che travalichi i singoli atti che compongono la condotta tipica, essendo necessaria la consapevolezza che ogni atto andrà ad aggiungersi ai precedenti formando una serie di comportamenti offensivi, avvinti da un intento sistematico. La prova del nesso causale tra la condotta minatoria o molesta e l'insorgenza degli eventi di danno alternativamente contemplati dall'art. 612-bis c.p. non può limitarsi alla mera dimostrazione dell'esistenza dell'evento, né collocarsi sul piano dell'astratta idoneità della condotta a cagionare l'evento, ma deve essere concreta e specifica, oltre che provvista di adeguata motivazione. La concessione delle circostanze attenuanti generiche richiede l'apprezzamento di elementi positivi che orientino la discrezionalità affidata al giudice nella definizione del trattamento sanzionatorio verso l'attribuzione di una sanzione meno afflittiva, non essendo sufficiente il mero richiamo all'art. 133 c.p. ove il giudice si discosti in misura apprezzabile dai minimi edittali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/01/2020 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SESSA RENATA;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FILIPPI PAOLA ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso, con requisitoria scritta.
Il difensore ha fatto presente le conclusioni per iscritto con le quali ha insistito nei motivi di ricorso e nel suo accoglimento.

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