Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31576 del 21 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31576PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve motivare in modo specifico e concreto il pericolo di inquinamento probatorio e il pericolo di reiterazione del reato, senza potersi limitare a considerazioni di carattere generico o astratto. In particolare, per il pericolo di reiterazione, il giudice deve indicare elementi recenti e concreti, idonei a far ritenere attuale e probabile la commissione di ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, senza potersi basare esclusivamente sulla gravità dei fatti o sulla presunta elevata determinazione a delinquere dell'indagato. La mancanza di una motivazione adeguata su tali profili determina l'illegittimità della misura cautelare applicata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A. - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 6 aprile 2016 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCALIA Laura;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore di (OMISSIS), avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento…

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