Il reato di ricettazione si prescrive nel termine ordinario di dieci anni, ovvero nel termine massimo di quindici anni in presenza di atti interruttivi, a decorrere dalla data di commissione del reato, senza che rilevi la diminuzione di pena per le circostanze attenuanti, essendo il reato punito con la pena da due a otto anni di reclusione e con la multa. Pertanto, il termine di prescrizione non è ancora maturato quando, tra la data di commissione del reato e la pronuncia della sentenza di condanna in grado di appello, non sia trascorso il termine ordinario di dieci anni, né il termine massimo di quindici anni, anche in applicazione della più favorevole disciplina introdotta dalla legge n. 251 del 2005, la quale non trova comunque applicazione retroattiva nel caso in cui la sentenza di primo grado sia stata pronunciata anteriormente alla sua entrata in vigore. In tali ipotesi, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna in grado di appello, deducendo l'intervenuta prescrizione del reato, deve essere dichiarato inammissibile.