Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4683 del 31 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4683PEN

Massima

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Il dolo generico, anche nella forma del dolo eventuale, è sufficiente per integrare il delitto di diffamazione, essendo necessario solo che l'agente abbia consapevolmente utilizzato espressioni socialmente interpretabili come offensive, senza che sia richiesto l'animus iniuriandi vel diffamandi. Ai fini della valutazione del carattere lesivo delle espressioni utilizzate, occorre fare riferimento a un criterio di media convenzionale in rapporto alla personalità dell'offeso e dell'offensore, nonché al contesto in cui le frasi sono state esternate e alla coscienza sociale. La concessione delle attenuanti generiche è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare il proprio provvedimento in relazione alla gravità effettiva del reato e alla personalità del reo, senza che la loro applicazione costituisca un diritto in assenza di elementi negativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Anton - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerard - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/02/2016 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/12/2016, la relazione svolta dal Consigliere GERARDO SABEONE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI LEO Giovanni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS) c…

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