La normativa vigente sull'autorizzazione paesistica, risultante dal combinato disposto degli artt. 146 e 167, comma 4, del d.lgs. 42/2004, è particolarmente severa, in quanto esclude la sanatoria ambientale per le opere non preventivamente assentite, con l'eccezione delle fattispecie marginali di cui all'art. 167, comma 4, cit. Pertanto, l'amministrazione è tenuta ad applicare la sanzione demolitoria, quale unica misura ammessa dal medesimo art. 167, d. lgs. n. 42/2004, nell'ipotesi di opere realizzate in assenza di autorizzazione paesaggistica e ritenute incompatibili con il paesaggio. Ciò in quanto l'amministrazione regionale ha escluso, in modo incontrovertibile, che le opere abusivamente realizzate possano essere oggetto di accertamento postumo di compatibilità paesaggistica. Di conseguenza, il provvedimento di demolizione, essendo di carattere vincolato, non avrebbe potuto avere un contenuto dispositivo diverso da quello adottato, anche ai sensi e per gli effetti dell'art. 21 octies, comma 2, prima parte, l. n. 241/90. Pertanto, la domanda di accertamento dell'illegittimità di tale provvedimento, ai sensi dell'art. 34, comma 3, c.p.a., risulta palesemente infondata.