Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22722 del 14 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22722PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante della particolare tenuità del danno, di cui all'art. 62, n. 4, c.p., richiede una valutazione complessiva del pregiudizio cagionato, che tenga conto non solo del valore oggettivo della refurtiva, ma anche delle condizioni economiche della parte offesa. Tuttavia, il criterio oggettivo del valore della cosa sottratta, rapportato al livello economico medio della comunità, rappresenta il parametro principale di riferimento, mentre il riferimento alle condizioni economiche del soggetto passivo assume carattere meramente sussidiario, da considerarsi solo quando il primo criterio non risulti di per sé decisivo. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente negare l'applicazione dell'attenuante in presenza di un danno di valore non lievissimo, senza necessità di valutare anche le condizioni economiche della parte offesa, qualora ritenga che il valore della refurtiva, di per sé, non integri il requisito della particolare tenuità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2436/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 06/07/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALLA Stefano;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. Palleschi P..

FATTO E DIRI…

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