Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18849 del 2 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18849PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando del proprio ruolo istituzionale e sfruttando i contatti con interni agli uffici giudiziari, si rende responsabile di reiterati atti di corruzione propria, consistenti nel fornire informazioni coperte da segreto istruttorio in cambio di utilità personali, integra una grave condotta che giustifica l'applicazione di misure cautelari, in ragione del concreto pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. Infatti, la pluralità e la sistematicità delle condotte illecite, la spregiudicatezza dimostrata e la disponibilità di una fitta rete di relazioni, anche all'interno dell'amministrazione pubblica di cui è rappresentante, rendono attuale il rischio che l'indagato possa continuare a commettere analoghi reati e ostacolare le indagini, essendo in grado di avvalersi di contatti privilegiati per ottenere informazioni riservate e sottrarsi all'accertamento della responsabilità. In tali casi, la posizione di corruttore non attenua la gravità della condotta, in quanto l'abuso della funzione pubblica per finalità personali, a danno dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione, risulta egualmente riprovevole, indipendentemente dal ruolo ricoperto nell'accordo corruttivo. Pertanto, la misura cautelare degli arresti domiciliari si configura come strumento idoneo a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, assicurando l'allontanamento dell'indagato dal contesto in cui si è consumata la condotta illecita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/11/2017 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ANNA CRISCUOLO;
sentite le conclusioni del PG PAOLA FILIPPI, che conclude per il rigetto del ricorso.
uditi i difensori, avv. (OMISSIS), che insistono per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Napoli ha confermato l'ordinanza emessa il 21 ottobre 2017 dal G.i.p. del Tribunale di Napoli…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.