La revoca della licenza di vigilanza privata può essere legittimamente disposta dall'Autorità di pubblica sicurezza qualora l'istituto di vigilanza abbia proseguito l'attività nonostante la precedente sospensione della licenza, in quanto tale condotta integra gli estremi dei "motivi di ordine e sicurezza pubblica" previsti dall'art. 257-quater del R.D. n. 635/1940. Ciò in quanto la sospensione della licenza costituisce un provvedimento cautelare finalizzato a consentire all'Amministrazione di verificare l'affidabilità del soggetto titolare della licenza, e la prosecuzione dell'attività in spregio di tale provvedimento vanifica tali finalità di controllo, rendendo legittima la successiva revoca. Il provvedimento di revoca non necessita di una compiuta istruttoria o di ulteriori accertamenti, essendo sufficiente il richiamo al fatto certo della prosecuzione dell'attività nonostante la sospensione, come risultante dalla documentazione acquisita. Pertanto, la revoca della licenza di vigilanza privata è legittima qualora l'istituto di vigilanza abbia proseguito l'attività in violazione del precedente provvedimento di sospensione, in quanto tale condotta integra i presupposti di "motivi di ordine e sicurezza pubblica" previsti dalla legge per l'adozione di tale provvedimento sanzionatorio, senza che sia necessaria una compiuta istruttoria o ulteriori accertamenti da parte dell'Amministrazione.