Consiglio di Stato sentenza n. 5083 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5083SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, adottato ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001, è un atto vincolato e non discrezionale, che non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che lo giustificano, né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'amministrazione è tenuta a disporre la demolizione per il solo fatto di aver accertato l'esistenza di opere realizzate in assenza di titolo o in totale difformità dallo stesso, a prescindere dal tempo trascorso dalla loro realizzazione, dalla posizione di terzo acquirente in buona fede del proprietario attuale e dall'eventuale insussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione. L'ordine di demolizione non necessita della previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990, trattandosi di un provvedimento vincolato, la cui adozione non potrebbe essere influenzata dall'apporto partecipativo del privato. Inoltre, l'amministrazione non è tenuta a valutare preventivamente la possibilità di applicare la sanzione pecuniaria sostitutiva prevista dall'art. 34, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001, essendo tale valutazione rimessa alla successiva fase esecutiva dell'ordine di demolizione. Infine, l'ordine di demolizione non è condizionato dalla necessità di ottenere l'autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 167 del d.lgs. n. 42/2004, trattandosi di misure distinte e disciplinate da differenti regimi normativi.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/05/2023

N. 05083/2023REG.PROV.COLL.

N. 09909/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9909 del 2021, proposto da
Comune di Torre del Greco, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Zina Scotti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Pinto Giovanni e Solimene Ciro, rappresentati e difesi dagli avvocati Raffaele Montefusco e Raffaele Renzullo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Terza) n. 2128/2021.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudi…

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