Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel pronunciarsi sull'impugnazione del provvedimento del Questore che aveva applicato al figlio minore dei ricorrenti il divieto di accesso ai pubblici esercizi e ai locali di pubblico trattenimento nel Comune di Sorrento per il periodo di due anni, ha affermato che, sebbene i presupposti per l'adozione della misura prevista dall'art. 13-bis del d.l. n. 14/2017 (ossia la denuncia per reati commessi in occasione di gravi disordini in pubblici esercizi e il pericolo per la sicurezza pubblica) risultassero sussistenti e adeguatamente motivati, il contenuto del provvedimento era tuttavia sproporzionato e non graduato in modo da risultare compatibile con le esigenze di mobilità, salute e lavoro del destinatario, come richiesto dalla legge. Pertanto, il Tribunale ha annullato il provvedimento, rilevando che il divieto generalizzato di accesso a qualsiasi pubblico esercizio e locale di pubblico trattenimento nel Comune di Sorrento, senza alcuna limitazione, e la necessità di autorizzazione per il transito nell'area, si risolvevano in un sostanziale annullamento della libertà di movimento dell'interessato, in violazione del terzo comma dell'art. 13-bis.