Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17340 del 5 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17340PEN

Massima

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Il metodo mafioso, inteso come modalità di ingerenza parassitaria delle associazioni criminali nelle attività produttive attraverso minacce ed intimidazioni, costituisce un'aggravante della condotta estorsiva indipendentemente dall'effettiva appartenenza del reo al gruppo mafioso evocato o dalla sua concreta capacità di nuocere. L'aggravante di cui all'art. 7 del D.L. n. 152/1991 è ravvisabile anche quando il contesto criminale di matrice mafiosa risulti neutralizzato dall'azione di contrasto delle forze dell'ordine e della magistratura, in quanto ciò che rileva è l'utilizzo del metodo mafioso, quale fattore di maggior disvalore della condotta, a prescindere dal grado di effettività della minaccia o dalla concreta capacità di incidere sulla libertà morale delle persone offese. Inoltre, la mancanza di ulteriori pressioni intimidatorie o contatti con le vittime dopo il tentativo estorsivo non esclude la natura estorsiva della condotta, così come l'insensibilità della persona offesa alle minacce non incide sulla configurabilità del reato, essendo sufficiente l'astratta idoneità della minaccia a condizionare la libertà di autodeterminazione. Infine, il trattamento sanzionatorio deve essere determinato applicando correttamente i criteri di calcolo stabiliti dall'art. 63 c.p. in caso di concorso di più aggravanti ad effetto speciale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antoni - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. GA. FE. N. IL (OMESSO);

2) CI. EN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9449/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 12/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)) del foro di…

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