Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48424 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48424PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, previsto dall'art. 12, comma 3, lett. a) del Testo Unico sull'Immigrazione, costituisce una circostanza aggravante della fattispecie base di cui al comma 1 della medesima disposizione, e non un autonomo reato. Pertanto, nel giudizio di impugnazione, il giudice è tenuto a procedere a una rivalutazione complessiva del trattamento sanzionatorio, tenendo conto della modifica della struttura del reato, senza che ciò integri una reformatio in pejus vietata dall'art. 597, comma 3, c.p.p. Infatti, la rideterminazione della pena, pur se comportante un aumento rispetto a quella irrogata in primo grado per uno dei fatti unificati dal medesimo disegno criminoso, non determina una pena complessivamente maggiore, essendo conforme ai principi di adeguatezza e proporzionalità della sanzione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la sentenza emessa il 18/09/2018 dalla Corte di appello di Trieste;
Sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));
Sentito il Sostituto Procuratore generale Dott.ssa ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 25/01/2015 il Tribunale di Udine giudicava (OMISSIS) colpevole del delitto di cui all'articolo 110 c.p. e articolo 12, comma 3, lettera a), Testo Unico imm., condannandolo, esclus…

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