La revoca dell'autorizzazione per l'esercizio di somministrazione di alimenti e bevande è un effetto giuridico che si determina automaticamente, ai sensi dell'art. 4 della legge n. 287/1991, qualora il titolare non attivi l'esercizio entro il termine di centottanta giorni dalla data del rilascio dell'autorizzazione, salvo che non intervenga una proroga rilasciata a seguito di apposita motivata richiesta prima del decorso del termine assegnato dalla legge. In tal caso, l'adozione del provvedimento di revoca da parte dell'autorità competente si configura come un atto dovuto di natura ricognitiva-dichiarativa, non potendo essere addebitata all'amministrazione alcuna responsabilità per il decorso del termine semestrale di decadenza, atteso che l'esercizio dell'attività di somministrazione era autorizzato per locali privati e non era condizionato all'ottenimento di una concessione di suolo pubblico, la cui legittima negazione era stata peraltro confermata in sede giurisdizionale. Pertanto, il mancato avvio dell'attività entro il termine di legge comporta la decadenza automatica dell'autorizzazione, a prescindere da qualsiasi valutazione discrezionale dell'amministrazione, la quale è tenuta a prendere atto di tale effetto giuridico.