Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8925 del 16 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:8925PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una serie di comportamenti intrusivi e molesti, cagiona nella vittima uno stato di ansia e di modificazione delle abitudini di vita, a prescindere dalla reciprocità dei contatti tra le parti. Anche la successiva fase di riavvicinamento tra l'imputata e la persona offesa, dovuta alla condizione di prostrazione psicologica e di sudditanza di quest'ultima, non esclude la sussistenza del reato nel periodo precedente, in cui la condotta oggettivamente persecutoria della prevenuta aveva generato gli eventi tipici del delitto. Quanto al reato di diffamazione, la diffusione di immagini e notizie lesive della reputazione della persona offesa, anche attraverso l'utilizzo di profili social falsi, integra il delitto, a prescindere dalla prova dell'effettiva conoscenza da parte di terzi. Il giudice, nel negare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, potendo limitarsi a fare riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, come la gravità e la reiterazione delle condotte, l'indifferenza mostrata rispetto alle sorti della vittima e i danni patiti dalla stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/12/2020 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BORRELLI PAOLA;
udite le conclusioni del Procuratore generale Dr. GIORDANO LUIGI, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udite le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), per l'imputata, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La sentenza…

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