Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14809 del 6 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:14809PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, investito della questione del regime sanzionatorio applicabile nel caso di successione di norme modificative in peius del trattamento sanzionatorio relativo a reati associativi contestati in forma "aperta" o "a consumazione in atto", è vincolato all'accertamento cognitivo effettuato nel giudizio di cognizione e, nel verificare la fondatezza della prospettazione difensiva, deve limitarsi ad una mera attività interpretativa del giudicato. Pertanto, egli non può modificare la data del commesso reato accertata con sentenza passata in giudicato, né può intervenire sulla pena inflitta rientrante nella forbice edittale prevista dalla normativa vigente al momento della commissione del fatto, anche qualora ritenga possibile una nuova valutazione della data di cessazione del reato permanente. La nozione di "pena illegale" si attaglia esclusivamente all'irrogazione di una pena superiore al massimo edittale o di specie diversa da quella prevista, mentre gli errori nell'applicazione delle diverse discipline che entrano in gioco nella commisurazione della pena danno luogo ad una pena illegale solo se la risultante è per genere, specie o valore minimo o massimo diversa da quella che il legislatore ha previsto per il tipo (o il sottotipo) astratto al quale viene ricondotto il fatto storico reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ALIFFI Frances - rel. Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS),
avverso l'ordinanza del 28/01/2022 del GIP TRIBUNALE di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO ALIFFI;
lette le conclusioni del PG LUIGI BIRRITTERI che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Reggio Calabria, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato l'istanza con cui (OMISSIS), aveva chiesto ridetermina…

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