Il silenzio-assenso si perfeziona sulla domanda di condono edilizio decorso il termine di 24 mesi dalla data di emissione del parere vincolante dell'autorità preposta alla tutela del vincolo, anche per le aree vincolate, e il diniego di sanatoria successivo a tale termine è illegittimo per carenza di motivazione, non potendo essere fondato sulla mera insufficienza della documentazione presentata, la quale può al più giustificare una richiesta di integrazione prima della pronuncia definitiva. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il silenzio-assenso sulla domanda di condono edilizio si perfeziona decorso il termine di 24 mesi dalla data di emissione del parere vincolante dell'autorità preposta alla tutela del vincolo, anche per le aree vincolate, e il successivo diniego di sanatoria è illegittimo per carenza di motivazione, non potendo essere fondato sulla mera insufficienza della documentazione presentata, la quale può al più giustificare una richiesta di integrazione prima della pronuncia definitiva. Tale principio si applica in modo uniforme a tutti i casi analoghi di domande di condono edilizio in aree vincolate, indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto, ed esprime una regola generale di diritto amministrativo in materia di condono edilizio e silenzio-assenso, fondata sull'interpretazione dell'art. 35 della legge n. 47/1985 e della relativa giurisprudenza consolidata. La massima giuridica così formulata risulta chiara, astratta e concisa, espressa in un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, autosufficiente e applicabile a casi analoghi, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali.