Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12974 del 5 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12974PEN

Massima

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Il trasferimento di beni aziendali, senza adeguata contropartita, da una società in stato di dissesto a un'altra società comunque riconducibile agli stessi soggetti, integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, in quanto realizza un depauperamento del patrimonio sociale a danno della massa dei creditori. Tale condotta, preordinata allo svuotamento e al depauperamento dei beni sociali, è penalmente rilevante anche quando lasci alla società fallita soltanto un immobile dal valore degradato per effetto dei vincoli su di esso creati, in presenza di un passivo notevolmente superiore all'attivo residuo. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza, da parte degli amministratori, di agire in previsione del fallimento e allo scopo di sottrarre il patrimonio sociale alla garanzia dei creditori, anche quando tale finalità sia perseguita attraverso il ricorso a professionisti incaricati di realizzare il piano di depauperamento. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la responsabilità degli imputati, deve dare conto in modo adeguato e congruo della ricostruzione dell'elemento psicologico del reato, sulla base di specifici dati fattuali, senza che tale accertamento possa essere sindacato in sede di legittimità se sorretto da una motivazione plausibile e compatibile con il senso comune. Ove, tuttavia, in sede di appello, vengano escluse alcune condotte rilevanti ai fini della determinazione della pena, il giudice è tenuto a ricalcolare la pena complessiva, in applicazione del divieto di reformatio in pejus, anche in relazione al bilanciamento delle circostanze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

2) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

3) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 313/2003 CORTE APPELLO di MILANO, del 09/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/01/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. G. Izzo, che ha concluso per l&#…

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