Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3566 del 27 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:3566PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, sopprime o distrugge atti d'ufficio destinati a comporre fascicoli processuali, commette il reato di falso per soppressione di atti e può essere sottoposto alla misura cautelare della sospensione dal pubblico servizio, anche in assenza di un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, qualora dalle circostanze del fatto e dalla personalità dell'indagato emergano gravi indizi di colpevolezza e un concreto pericolo di reiterazione del reato, in ragione dell'obiettiva peculiarità e modalità della condotta delittuosa, idonee a giustificare l'adozione della misura interdittiva per un periodo di tempo ritenuto congruo non solo a impedire la reiterazione di condotte illecite, ma anche a indurre nell'indagato un giusto ripensamento della gravità della sua condotta e l'auspicato recupero di un equilibrio nel disimpegno dell'ordinaria attività lavorativa e nei rapporti con i colleghi, a prescindere dall'eventuale trasferimento dell'indagato presso altra sede giudiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Anton - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma, in funzione di giudice di appello de libertate dell'11 giugno 2015;
udita la relazione del consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio;
sentito il Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. FILIPPI Paola, che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato;
sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanz…

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