Il concorso nel reato di falso materiale in atto pubblico è configurabile anche quando l'imputato abbia indotto un pubblico ufficiale ad apporre una falsa data di protocollo su un documento, in quanto l'utilizzo del timbro di protocollo, destinato a far fede del ricevimento da parte di un ufficio pubblico, è sufficiente a integrare il reato di falso materiale, a prescindere dalla mancanza di sottoscrizione da parte del pubblico impiegato che ha apposto il timbro. Inoltre, la riqualificazione giuridica del fatto, originariamente contestato all'imputato per avere tratto in inganno e indotto in errore gli autori della condotta di falso, ai sensi dell'articolo 110 c.p. come commesso a titolo di concorso personale con gli stessi autori, non comporta violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza di cui all'articolo 521 c.p.p. Infine, il reato di falso materiale in atto pubblico non può essere escluso sulla base della configurabilità del reato impossibile di cui all'articolo 49, comma 2, c.p., in assenza di una specifica e adeguata motivazione in ordine all'inidoneità dell'azione o all'inesistenza dell'oggetto del reato.