Cassazione penale Sez. III sentenza n. 43997 del 2 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:43997PEN

Massima

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Il divieto di reformatio in peius nel giudizio di appello, promosso dal solo imputato, riguarda non solo l'entità complessiva della pena, ma anche tutti gli elementi autonomi che concorrono alla sua determinazione, tra cui gli aumenti e le diminuzioni per le circostanze, nonché l'aumento per il riconoscimento del vincolo della continuazione. Pertanto, il giudice di appello non può procedere all'aumento della pena per la continuazione, qualora tale statuizione non sia stata oggetto di impugnazione da parte del pubblico ministero nel precedente grado di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - rel. Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 94/2014 CORTE APP.SEZ.MINORENNI di CATANIA, del 23/01/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LORENZO ORILIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Decidendo quale giudice di rinvio a seguito di annullamento disposto da parte di questa Corte Suprema (con Sentenza …

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