Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47152 del 6 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:47152PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, inserisce intenzionalmente dati falsi nel sistema informatico al fine di consentire l'indebita percezione di prestazioni assistenziali da parte di soggetti non aventi diritto, risponde a titolo di concorso nel reato di truffa aggravata ai danni dell'ente erogatore, anche qualora non abbia direttamente percepito alcun vantaggio patrimoniale. Il dolo del pubblico ufficiale è desumibile dalla ripetitività e dalle modalità della condotta, nonché dalla posizione rivestita e dai compiti svolti nell'ambito del procedimento amministrativo, i quali implicano una responsabilità certificativa dei dati immessi nel sistema, a prescindere da eventuali errori o coinvolgimento di altri soggetti. Il silenzio serbato dall'imputato, che non indichi alternative ipotesi di responsabilità, non può essere valorizzato in suo sfavore, ma costituisce solo l'assenza di un elemento di prova a discarico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 501/2010 in data 7/7/2011 della Corte d'appello di Lecce sezione distaccata di Taranto;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giovanni Ariolli;

udito il pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. LETTIERI Nicola, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito il …

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