Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23918 del 31 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:23918PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per l'imputazione di partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso, può legittimamente fondare il proprio giudizio sulle dichiarazioni accusatorie di collaboratori di giustizia, purché tali dichiarazioni siano dotate di intrinseca attendibilità e trovino riscontri oggettivi negli elementi di prova raccolti, anche attraverso intercettazioni e altri mezzi di indagine. In particolare, il ruolo di partecipe dell'associazione può essere attribuito all'imputato sulla base di elementi che dimostrino il suo stabile inserimento nell'organizzazione criminale, la sua affectio societatis e la sua disponibilità ad agire in esecuzione degli scopi illeciti dell'associazione, anche in assenza di una formale investitura o di una posizione apicale all'interno della stessa. Tali elementi possono emergere dalla convergenza di plurimi elementi indiziari, quali le dichiarazioni dei collaboratori, i contenuti delle conversazioni intercettate e gli altri riscontri probatori raccolti, senza che sia necessaria la prova diretta della partecipazione dell'imputato a specifici reati-fine dell'associazione. Pertanto, il giudice può ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa anche in assenza di una contestazione specifica di tale addebito, purché gli elementi probatori raccolti siano idonei a dimostrare il ruolo dell'imputato nell'ambito dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluig - Presidente

Dott. COSTANZO A. - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO E.Anna - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAV.P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/09/2022 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
sentito il Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che chiede rigettarsi il ricorso;
sentito l'avvocato (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), che chiede l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 28 settembre 2022 il Tribunale di …

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