Consiglio di Stato sentenza n. 1743 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:1743SENT

Massima

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Il provvedimento interdittivo antimafia può essere legittimamente adottato dal Prefetto sulla base di un quadro indiziario grave, preciso e concordante, anche in assenza di condanne penali definitive, quando emergano concreti elementi da cui risulti che l'attività d'impresa possa, anche in modo indiretto, agevolare le attività criminose o esserne in qualche modo condizionata. A tal fine, il Prefetto deve valutare complessivamente una pluralità di elementi, quali: i provvedimenti sfavorevoli del giudice penale, anche non definitivi; le sentenze di proscioglimento o di assoluzione; la proposta o il provvedimento di applicazione di misure di prevenzione; i rapporti di parentela, conoscenza o frequentazione con soggetti legati alla criminalità organizzata; le vicende anomale nella formale struttura o nella concreta gestione dell'impresa, sintomatiche di un intento elusivo della normativa antimafia. Tali elementi, pur non costituendo un numerus clausus, devono essere valutati in modo organico e coerente, anche mediante il rinvio agli atti istruttori, al fine di accertare la ragionevole probabilità del pericolo di infiltrazione mafiosa nell'attività d'impresa, a prescindere dalla sussistenza di responsabilità penali individuali. La motivazione del provvedimento prefettizio deve dare conto in modo chiaro e sintetico di tale valutazione complessiva, senza necessità di un'analitica disamina di ogni singolo elemento, purché risulti ragionevole e ponderata.

Sentenza completa

N. 09196/2015
REG.RIC.

N. 01743/2016REG.PROV.COLL.

N. 09196/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9196 del 2015, proposto dalla s.r.l. Casertana Recuperi, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’Avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via E. Gianturco, n. 1;

contro

Il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro
pro tempore
, U.T.G. - Prefettura di Caserta, in persona del Prefetto
pro tempore
, rappresentati e difesi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici sono domiciliati in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la Campania, Sede di Napol…

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