L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è legittima anche quando il proprietario ha presentato successivamente una domanda di accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. n. 380/2001, in quanto i due procedimenti (quello sanzionatorio e quello di sanatoria) sono autonomi e paralleli, senza che la presentazione della domanda di sanatoria possa incidere sull'efficacia dell'ordinanza di demolizione, la quale potrà essere eseguita qualora la domanda di accertamento di conformità sia rigettata, espressamente o tacitamente per decorrenza del termine di conclusione del procedimento. Inoltre, l'ordinanza di demolizione, essendo un provvedimento vincolato, non necessita della previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto l'amministrazione non può compiere valutazioni discrezionali sulla conservazione dell'opera abusiva. Infine, il richiamo nella ordinanza di demolizione alla pendenza di una domanda di condono edilizio ai sensi dell'art. 39 della legge n. 724/1994 relativa ad altra parte dell'immobile non incide sulla legittimità del provvedimento, in quanto tale riferimento ha mero valore descrittivo e non determina alcun nesso giuridico tra i due distinti procedimenti di sanatoria.