Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'ambito di un giudizio sul silenzio serbato dal Comune di Trani sull'istanza di adozione di un Piano Urbanistico Esecutivo (PUE), ha rilevato il perdurante inadempimento dell'Amministrazione comunale e la necessità di nominare un Commissario ad acta per dare attuazione alla sentenza che aveva ordinato al Comune di concludere il procedimento di adozione del PUE. Successivamente, il Tribunale ha ritenuto opportuno incaricare nuovamente il Commissario ad acta di ogni ulteriore e consequenziale attività affinché, in luogo del Comune inadempiente, provvedesse all'approvazione definitiva del PUE ai sensi della normativa regionale applicabile, entro un termine perentorio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il giudice amministrativo, nell'ambito di un giudizio sul silenzio, può nominare un Commissario ad acta per sostituirsi all'Amministrazione inadempiente nell'adozione di tutti gli atti necessari al perfezionamento del procedimento, ivi inclusa l'approvazione definitiva dello strumento urbanistico, al fine di assicurare l'effettiva tutela del diritto del ricorrente e l'esecuzione della sentenza. Tale potere del giudice amministrativo trova fondamento nell'art. 117, comma 4, del Codice del processo amministrativo, che gli attribuisce la cognizione di tutte le questioni relative all'esatta adozione del provvedimento richiesto, comprese quelle inerenti agli atti del Commissario.