Cassazione penale Sez. III sentenza n. 8728 del 4 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8728PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve limitarsi a verificare la logicità e la congruità della motivazione, senza poter sindacare l'apprezzamento del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti di prova e la rilevanza dei dati probatori, purché tale apprezzamento sia adeguatamente motivato. Inoltre, il pericolo concreto di reiterazione del reato, che giustifica l'adozione di una misura cautelare, può essere desunto anche dalla personalità negativa dell'indagato, desumibile da precedenti penali specifici, nonché dalle modalità e dalla durata delle condotte criminose, a prescindere dal tempo trascorso tra la commissione dei fatti e la richiesta di applicazione della misura, ove sia stata intimata una diffida all'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ra. St. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli in data 19.06.2009 che, in accoglimento dell'appello del PM, ha annullato l'ordinanza del GIP 21.04.2009, reiettiva della richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, e gli ha imposto quella del divieto di dimora nella Provincia di Benevento;

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata e il ricorso;

Sentita in Camera di Consiglio la relazione del Consigliere Dott. …

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