Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1554 del 12 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:1554PEN

Massima

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Il collaboratore di giustizia condannato per reati di terrorismo, eversione o criminalità organizzata, che abbia prestato una collaborazione importante e dimostri un ragionevole grado di ravvedimento, può accedere alle misure alternative della detenzione domiciliare previste dall'art. 16-nonies del d.l. n. 8 del 1991, anche in deroga ai limiti ordinari di pena, purché siano stati espiati almeno un quarto della pena inflitta o, in caso di ergastolo, almeno dieci anni. Il giudizio sulla sussistenza del ravvedimento, ai fini della concessione di tali benefici, non richiede la certezza del sicuro ravvedimento, come per la liberazione condizionale, ma la ragionevole probabilità dello stesso, valutata sulla base di specifici elementi, anche di natura comportamentale, che dimostrino l'effettiva revisione critica del condannato e il suo percorso di risocializzazione. A tal fine, il giudice deve considerare complessivamente il percorso trattamentale del detenuto, valorizzando gli elementi positivi emersi, come la regolarità della condotta, l'attività lavorativa e di studio, i rapporti con il personale e i familiari, nonché l'atteggiamento di revisione critica e di riconoscimento delle responsabilità, anche attraverso iniziative risarcitorie e riparative, pur senza attribuire carattere decisivo all'avvenuto risarcimento delle vittime. Inoltre, il giudice non può attribuire valenza ostativa diretta alla pena residua da scontare o alle pendenze processuali, se è stato rispettato il quantum minimo di pena richiesto dalla legge, dovendo invece valutare tali elementi nel quadro complessivo del percorso rieducativo del condannato. Infine, l'importanza della collaborazione prestata dal detenuto costituisce un parametro rilevante ai fini della valutazione di meritevolezza della misura alternativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

PRIMA SEZIONE PENALE

Composta da:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Relatore

Dott. CASA ((omissis)). APRILE ((omissis)). ALIFFI Francesco

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Co.Lu. nato a omissis il omissis
avverso l'ordinanza del 23/02/2023 del Trib. di Sorveglianza di Roma
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del PG, ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, emessa il 23 febbraio 2023, il Tribunale di sorveglianza di Roma ha rigettato l'istanza proposta nell'interesse di Co.Lu., collaboratore di giustizia, detenuto nella Casa circondariale di Aosta con fine pena attualmente fissato al 5 ottobre 2035, la detenzione domiciliare ai sensi dell'art. 16-nonies D.…

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