Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24618 del 7 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24618PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri di ufficio, rivela notizie riservate in cambio di denaro, commette il reato di corruzione. Tale condotta, caratterizzata da una relazione non occasionale e da modalità organizzative finalizzate a eludere i controlli, integra un quadro indiziario grave e preciso che giustifica l'applicazione della misura cautelare interdittiva, anche in assenza di riscontri esterni alle dichiarazioni dell'imputato, in quanto le intercettazioni costituiscono fonte di prova diretta soggetta al libero convincimento del giudice. Il pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla gravità della condotta e dal ruolo primario dell'imputato, non viene meno per il solo fatto che lo stesso sia attualmente assente dal servizio per malattia, atteso che la valutazione delle esigenze cautelari deve tenere conto della complessità delle relazioni instaurate e delle modalità della condotta illecita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - rel. Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 26 ottobre 2022 dal Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Debora Tripiccione;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Francesca Romana Pirrelli, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Milano, in parziale accoglimento …

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