Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34044 del 15 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:34044PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta del soggetto attivo, consistente in minacce, molestie e pedinamenti, cagiona alla vittima un perdurante e grave stato di ansia e la costringe ad alterare le proprie abitudini di vita, come il cambio di domicilio e la limitazione delle uscite. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che la condotta abbia determinato anche uno solo degli eventi alternativi previsti dalla norma, senza che sia necessario il verificarsi di entrambi. La valutazione della credibilità della persona offesa e dell'esistenza del nesso causale tra la condotta dell'imputato e gli eventi tipici del reato rientra nell'ambito del giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità salvo vizi logici o contraddittorietà manifeste. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento alla gravità della condotta e alla personalità del reo, senza necessità di una analitica disamina di tutti gli elementi indicati dall'art. 133 c.p. La determinazione della pena, se contenuta entro i limiti edittali, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. L'inammissibilità del ricorso per cassazione per infondatezza dei motivi non consente di dichiarare la prescrizione del reato maturata nelle more del procedimento di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/02/2021 della Corte di appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROMANO Michele;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LOY M. Francesca, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
lette le richieste del difensore della parte civile (OMISSIS), avv. (OMISSIS), che ha chiesto il rigetto del ricorso e …

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