Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie, afferma il principio secondo cui l'amministrazione comunale, nel procedimento sanzionatorio, è tenuta a garantire il contraddittorio con il privato interessato, comunicando l'avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della Legge n. 241/1990, anche quando l'ordinanza di demolizione abbia carattere vincolato. Ciò in ragione della complessità interpretativa delle norme urbanistiche di riferimento, della contraddittorietà dell'operato amministrativo e della necessità di valutare l'applicabilità della sanzione pecuniaria prevista dall'art. 38 del D.P.R. n. 380/2001, in alternativa alla demolizione, al fine di tutelare l'affidamento del privato. Il mancato rispetto di tali garanzie partecipative determina l'annullamento dell'ordinanza di demolizione, fermo restando il potere dell'amministrazione di adottare ulteriori determinazioni nel rispetto del contraddittorio procedimentale. La pronuncia, inoltre, esclude la fondatezza delle ulteriori censure relative alla regolarità formale del procedimento e alla competenza della conferenza dei servizi, ritenendo invece inammissibile la doglianza concernente il termine assegnato per l'esecuzione del ripristino, in considerazione dell'intervenuta sospensione cautelare. La peculiarità delle questioni trattate e l'accoglimento solo parziale del ricorso giustificano la compensazione delle spese di lite.