L'uso di un oggetto, anche non da punta o da taglio, che in particolari circostanze di tempo e di luogo possa essere utilizzato per offendere la persona, integra l'aggravante dell'uso dell'arma ai sensi dell'art. 585, comma 2, n. 2, c.p., a prescindere dal fatto che si tratti di un uso momentaneo od occasionale dello strumento atto ad offendere. Pertanto, la valutazione della sussistenza di tale aggravante è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione, se sorretta da adeguata argomentazione logico-giuridica, è incensurabile in sede di legittimità. Inoltre, la durata della malattia superiore ai venti giorni rende il reato di lesioni personali procedibile d'ufficio, indipendentemente dalla proposizione della querela. Infine, il diniego di concessione delle attenuanti generiche, se adeguatamente motivato con riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, è insindacabile in Cassazione, non essendo necessario che il giudice prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti.