Cassazione penale Sez. III sentenza n. 6573 del 14 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:6573PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive (c.d. DASPO), disposto ai sensi dell'art. 6, comma 1, lett. a), della legge n. 401 del 1989, può essere convalidato dal giudice sulla base di una valutazione indiziaria circa l'attribuibilità della condotta violenta al destinatario del provvedimento, senza che sia necessaria la certezza della prova. Il giudice, nel procedere alla convalida, non è tenuto a compiere un'autonoma valutazione di pericolosità del soggetto, essendo sufficiente l'accertata partecipazione a manifestazioni di tifo violento, quale requisito di legge idoneo a fondare una prognosi di pericolosità. La motivazione del provvedimento di convalida può avvenire per relationem, attraverso il richiamo alle ragioni esposte nell'atto amministrativo emesso dall'autorità di pubblica sicurezza, purché tale motivazione consenta un adeguato riscontro del percorso logico-giuridico seguito dall'autorità amministrativa nel disporre la misura. Il giudice, in sede di convalida, non è tenuto a valutare le variabili di fatto relative alla contingenza e casualità della situazione concreta, essendo la sua verifica limitata alla manifesta irragionevolezza della proporzione della misura, limite che non risulta oltrepassato laddove l'autorità amministrativa abbia imposto obblighi di presentazione presso gli uffici di polizia in coincidenza con lo svolgimento delle partite casalinghe della squadra di calcio, trattandosi di misura ordinaria e proporzionata alla prevenzione attuata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. GALTERIO Donatella - Presidente

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Relatore

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGRO Maria Beatrice - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
La.An., nato a C il omissis
avverso l'ordinanza del 06/05/2023 del G.i.p. del Tribunale di Agrigento
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Stefano Corbetta;
letta la requisitoria de Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Raffaele Piccirillo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso;
lette le conclusioni del difensore, avv. Gi. In. del foro di Agrigento, che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. 1. Con l'ordinan…

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