Il provvedimento amministrativo di rigetto della richiesta di conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso di lavoro subordinato non stagionale deve essere adeguatamente motivato, con riferimento alle specifiche circostanze di fatto e di diritto che hanno condotto all'adozione del provvedimento, in ossequio ai principi di trasparenza e buon andamento dell'azione amministrativa. La mancata o insufficiente motivazione del provvedimento di rigetto integra una violazione degli articoli 3 e 24 della Costituzione, nonché dell'articolo 5, comma 5, del Testo Unico sull'Immigrazione, in relazione all'articolo 24, comma 13, lettera b), dello stesso Testo Unico. L'amministrazione, nel riesaminare la richiesta di conversione del permesso di soggiorno, è tenuta a valutare attentamente tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti, fornendo una motivazione puntuale e congrua in ordine alle ragioni che giustificano l'eventuale rigetto dell'istanza, nel rispetto dei principi di buona amministrazione e di tutela del diritto di difesa del cittadino straniero. Ove l'amministrazione non adempia a tale onere motivazionale, il provvedimento di rigetto è suscettibile di annullamento in sede giurisdizionale per violazione di legge ed eccesso di potere.