Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47165 del 11 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47165PEN

Massima

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Il reato di interferenza illecita nella vita privata (art. 615-bis c.p.) richiede l'accertamento di specifici presupposti fattuali e giuridici, quali l'esistenza di ostacoli fisici che precludano la visibilità dall'esterno di ciò che avviene in un luogo privato, nonché l'assenza di cause di giustificazione o di consenso da parte del soggetto ripreso. Il giudice è tenuto a valutare attentamente tali elementi, bilanciando l'esigenza di riservatezza e tutela della sfera privata con la possibilità di riprese effettuate in assenza di barriere visive o con il tacito consenso della persona ripresa. L'integrazione del reato non può essere affermata in modo automatico, ma richiede un'approfondita disamina delle circostanze concrete del caso, al fine di verificare la sussistenza degli elementi costitutivi della fattispecie incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

WE. Ir. , nata il (OMESSO);

St. Ax. He. , nato l'(OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Genova del 2.3.2009;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. ((omissis)) Sandrelli;

Sentite le requisitorie del Procuratore Generale (nella persona del Cons. ((omissis))) che ha chiesto dichiararsi l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non costituisce reato.

IN FATTO

I ricorrent…

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