Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - L'Aquila sentenza n. 560 del 2018

ECLI:IT:TARAQ:2018:560SENT

Massima

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Il sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente determina l'improcedibilità del ricorso amministrativo, in quanto la cessazione della materia del contendere rende privo di utilità pratica il pronunciamento del giudice sulla legittimità degli atti impugnati. In tali ipotesi, il principio di economia processuale impone la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione dell'assenza di una soccombenza effettiva. Infatti, il venir meno dell'interesse alla decisione nel corso del processo amministrativo non comporta alcuna valutazione di merito sulla fondatezza delle pretese originariamente dedotte in giudizio, ma unicamente l'accertamento della sopravvenuta carenza di utilità della pronuncia richiesta. Pertanto, il giudice amministrativo, constatato il difetto di interesse, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, disponendo la compensazione delle spese processuali, in assenza di una soccombenza effettiva delle parti.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/12/2018

N. 00560/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00916/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 916 del 2013, proposto da
Sindacato dei Medici Italiani (S.M.I.), in persona del legale rappresentante
pro tempore,
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)), in L'Aquila, strada statale 17
bis
n.17;

contro

Commissario
ad acta
((omissis)),rappresentato e difeso dall'Avvocatura distrettuale dello Stato, sua domiciliataria in L'Aquila, via Buccio da Ranallo;
Asl n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti e …

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