Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46625 del 7 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46625PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando la condotta dell'agente, pur accompagnata da espressioni ingiuriose, sia connotata da effettività causale e idoneità a ostacolare o coartare l'azione del pubblico ufficiale nell'espletamento di un atto d'ufficio, integrando un contegno oppositivo reale e non una mera reazione d'impeto. L'elemento psicologico del reato si realizza nella coscienza e volontà di usare violenza o minaccia al fine di opporsi al compimento dell'atto, a prescindere dallo scopo mediato e dai motivi dell'agente. Il reato di resistenza si configura come reato di pericolo indiretto, in ragione dell'anticipata tutela accordata dalla norma incriminatrice alla legittima azione del pubblico ufficiale, quando la condotta dell'agente integri un comportamento idoneo a impedire o ostacolare l'attività doverosa degli agenti, anche se non ne consegua l'effettivo impedimento dell'atto. La diversa qualificazione giuridica del fatto operata dal giudice di merito, da minaccia a pubblico ufficiale a resistenza, non comporta alcuna violazione del diritto di difesa, essendo sufficiente che il condannato sia stato posto in condizione di far valere le proprie ragioni in merito alla nuova definizione giuridica del fatto, senza modifiche in peius del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/1/2016 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis))na Giordano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN …

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