Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4918 del 4 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4918PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso può essere desunta da un complesso di elementi indiziari, quali precedenti penali, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e pedinamento, che dimostrino il coinvolgimento sistematico dell'indagato nella vita della consorteria criminale, la sua disponibilità della "cassa comune", l'erogazione di somme per il sostentamento dei familiari degli associati detenuti e il suo ruolo di persona di riferimento all'interno dell'organizzazione. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare la gravità indiziaria richiesta per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di una sentenza definitiva di condanna pregressa per il reato associativo, in virtù della presunzione di adeguatezza e proporzionalità della detenzione cautelare prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i delitti di cui all'art. 416-bis c.p. La valutazione della sussistenza del pericolo di fuga e di inquinamento probatorio, ai fini dell'applicazione della misura, deve essere effettuata tenendo conto della spiccata caratura criminale dell'indagato, desumibile dai suoi gravi precedenti penali e dal suo ruolo di rilievo all'interno dell'associazione mafiosa, a prescindere dalla mancanza di elementi indicativi della reiterazione della condotta o del pericolo attuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. AU. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 21/07/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Uditi, altresi', in Camera di consiglio:

- il rappresentante del Pubblico Ministero in persona del Dott. BUA Francesco, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

- il difensore del rico…

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