Il silenzio-rigetto formatosi sulla domanda di accertamento di conformità edilizia, decorsi 60 giorni dalla presentazione dell'istanza, rende inoppugnabile il successivo provvedimento di demolizione, non essendo necessario il preavviso di rigetto per gli ordini di demolizione di opere abusive, trattandosi di procedimenti tipizzati e vincolati in cui è comunque garantita l'adeguata partecipazione dell'interessato. Pertanto, l'omessa impugnazione del provvedimento di diniego formatosi per silenzio-rigetto comporta la decadenza dalla possibilità di rimettere in discussione l'ordinanza di demolizione, ormai consolidatasi per l'intervenuto presupposto diniego. L'obbligo di richiedere il nulla osta paesaggistico in sanatoria non può essere soddisfatto dalla mera richiesta di integrazione documentale da parte della Soprintendenza, essendo necessaria la presentazione di apposita domanda di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi degli artt. 167 e 181 del D.Lgs. n. 42/2004, da concludersi entro 90 giorni.