Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3621 del 24 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:3621PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni intestati a terzi estranei al reato presuppone che l'accusa dimostri in modo concreto, attraverso elementi fattuali gravi, precisi e concordanti, la divergenza tra intestazione formale e disponibilità effettiva del bene da parte dell'indagato, non essendo sufficiente la mera presunzione fondata sulla sproporzione tra valore dei beni e reddito percepito. Il giudice ha l'obbligo di spiegare le ragioni della ritenuta interposizione fittizia, senza poter fare automatica applicazione della presunzione di legge, ma valutando complessivamente la capacità reddituale e patrimoniale del terzo, anche in relazione ai redditi e proventi del suo nucleo familiare. Pertanto, il sequestro di beni intestati a terzi deve essere annullato qualora l'accusa non riesca a dimostrare in modo concreto che il bene è nella effettiva disponibilità dell'indagato, essendo invece sufficiente che il terzo alleghi e dimostri la propria legittima titolarità e capacità economica per l'acquisto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS), rappresentata e assistita dall'avv. (OMISSIS) e dall'avv. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 56/2013 del Tribunale di Catania in funzione di giudice del riesame in data 18.03.2013;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

letto il documento prodotto in udienza dalla difesa;

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