Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10958 del 22 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10958PEN

Massima

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La misura di sicurezza detentiva prevista dall'art. 538 c.p. per i reati di sfruttamento della prostituzione può essere applicata solo a seguito di un accertamento in concreto della pericolosità sociale attuale dell'imputato, non essendo sufficiente il mero presupposto della condanna per tali reati, indipendentemente dall'entità della pena inflitta. L'accertamento della pericolosità sociale non può essere meramente presunto, ma deve essere adeguatamente motivato dal giudice sulla base di elementi specifici e concreti relativi alla personalità e alla condotta dell'imputato, in assenza dei quali la misura di sicurezza non può essere legittimamente disposta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Fr. Jo. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza del Tribunale di Vicenza, Giudice per le indagini preliminari, in data 03.12.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. Margherita Bianca Taddei.

Letta la requisitoria del sostituto procuratore generale Dott. Enrico Delehaye, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza limitatamente alla misura di sicurezza.

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