Consiglio di Stato sentenza n. 458 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:458SENT

Massima

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La demanialità di un'area è una questione di diritto sostanziale che attiene all'accertamento della natura demaniale o meno del terreno, la cui verifica spetta in via esclusiva al giudice ordinario e non al giudice amministrativo. Pertanto, il provvedimento amministrativo che ordina lo sgombero di un'area ritenuta demaniale, basandosi sull'unico presupposto della demanialità del terreno, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto l'accertamento della demanialità costituisce l'ubi consistam sostanziale sul quale si fonda l'esercizio del potere di autotutela privata da parte dell'amministrazione. I motivi di censura relativi a presunti vizi del procedimento di delimitazione del confine demaniale, incidendo sull'accertamento della demanialità dell'area, non possono essere valutati dal giudice amministrativo, essendo tale questione sottratta alla sua cognizione. Conseguentemente, il giudice amministrativo deve dichiarare il difetto di giurisdizione, consentendo alle parti di riproporre la controversia innanzi al giudice ordinario, unico competente a pronunciarsi sulla demanialità del terreno e sulla legittimità del provvedimento di sgombero.

Sentenza completa

N. 09829/2010
REG.RIC.

N. 00458/2015REG.PROV.COLL.

N. 09829/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9829 del 2010, proposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Capitaneria di Porto del Compartimento Marittimo di Crotone, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria in Roma, Via dei Portoghesi, 12;

contro

((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), presso il quale è elettivamente domiciliata in Roma, Via Mordini, 14;
((omissis)), non costituito;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LAZIO - ROMA: SEZIONE III TER n. 11889/2010, resa tra le parti;

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