Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46419 del 30 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:46419PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità del disegno criminoso, ai fini dell'applicazione dell'istituto della continuazione di cui all'art. 81 c.p., non può essere desunta automaticamente dalla mera omogeneità dei reati commessi o dalla persistenza del proposito delittuoso, ma richiede l'allegazione di specifici elementi fattuali che dimostrino come, al momento della realizzazione del primo reato, l'agente avesse già progettato, almeno nelle linee essenziali, la successiva condotta criminosa. In particolare, la distanza temporale tra i diversi episodi delittuosi costituisce un indice rilevante per escludere l'unicità del disegno criminoso, salvo prova contraria, in quanto è ragionevole presumere che al tempo del primo reato l'autore non avesse ancora concepito l'idea di commettere i successivi, anche se analoghi per modalità e natura giuridica. Pertanto, l'onere di allegare gli elementi idonei a dimostrare l'identità del programma delinquenziale grava sulla difesa, non essendo sufficiente il mero richiamo all'omogeneità delle violazioni o alla persistenza del proposito criminoso. Inoltre, la circostanza che l'imputato abbia scontato una parte della pena in vinculis non vale di per sé a interrompere il decorso del tempo ai fini della valutazione della continuazione, dovendosi comunque tenere conto della effettiva distanza temporale tra i diversi episodi delittuosi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SAVANI Pietro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza dell'08/11/2011 della Corte di appello di Napoli;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. L'8 …

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