Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1449 del 14 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1449PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede, oltre alla sussistenza del connotato organizzativo del sodalizio, la prova della concreta adozione del c.d. "metodo mafioso", che si traduce nella manifestazione della forza intimidatrice tipica di tali gruppi criminali. Ai fini della configurabilità del reato associativo nei confronti di un soggetto, non è sufficiente la mera consapevolezza dei traffici illeciti gestiti dal gruppo o la disponibilità a ricevere informazioni riservate, ma è necessario che l'interessato si trovi in una posizione di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione dei comuni fini criminosi, con la consapevolezza dell'utilizzo dei metodi mafiosi. La condotta di partecipazione, pur potendo realizzarsi in forme e contenuti diversi, indipendenti da un formale atto di inserimento nel sodalizio o da uno stretto contatto con gli altri affiliati, deve comunque esprimere un effettivo contributo causale al perseguimento degli scopi dell'associazione, non potendosi desumere da meri atti di connivenza o di mera ricezione di informazioni riservate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/06/2020 del TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere CAPPUCCIO DANIELE;
sentite le conclusioni del PG LOY MARIA FRANCESCA, che conclude chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), che insiste nei motivi del ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23 gi…

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