Il Comune può legittimamente richiedere ai privati assegnatari di aree PIP il rimborso dei maggiori oneri espropriativi sostenuti, anche in assenza di espressa previsione contrattuale, in applicazione del principio di perfetto pareggio economico sancito dagli artt. 27 e 35 della legge n. 865 del 1971. Tale principio impone che i corrispettivi di cessione delle aree debbano assicurare la copertura integrale delle spese sostenute dall'Amministrazione per l'acquisizione e l'urbanizzazione delle stesse, costituendo una disposizione inderogabile che si inserisce automaticamente nel contenuto della convenzione ai sensi dell'art. 1339 c.c. Pertanto, la rideterminazione giudiziale dell'indennità di esproprio, con conseguente incremento dei costi a carico del Comune, legittima la richiesta di conguaglio nei confronti degli assegnatari, senza che ciò possa essere considerato un'alterazione dell'equilibrio contrattuale originario, trattandosi di un evento rientrante nella normale alea di tali pattuizioni. Tuttavia, il Comune può richiedere il rimborso dei soli maggiori oneri riferiti ai terreni effettivamente ceduti agli assegnatari, senza poter far gravare su di essi anche i costi relativi ad altri terreni rimasti nella proprietà comunale.