Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 50058 del 21 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50058PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre la custodia cautelare in carcere, deve motivare in modo esauriente l'inidoneità delle misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con il controllo del braccialetto elettronico, a soddisfare le esigenze cautelari, valutando concretamente ed attualmente il pericolo di reiterazione del reato e di fuga, senza desumere tali pericoli automaticamente dalla sola gravità del titolo di reato contestato. La motivazione deve altresì indicare le specifiche ragioni per cui il giudice ritiene inidonea, nel caso concreto, la misura degli arresti domiciliari con le procedure di controllo del braccialetto elettronico. Il mancato rispetto di tali obblighi di motivazione comporta l'annullamento del provvedimento cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMORESANO Silvio - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M. - rel. Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 891/2015 TRIB. LIBERTA'' di MILANO, del 05/08/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO MATTEO SOCCI;
sentite le conclusioni del PG Dott. ANGELILLIS Ciro "rigetto del ricorso".
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Milano, il 5 agosto 2015, respingeva l'appello ex articolo 310 cod. proc. pen. presentato contro l'ordinanza del 9 lugl…

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