Il concorso nel reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte del soggetto utilizzatore di tali fatture è configurabile qualora le fatture non siano ancora state utilizzate attraverso l'inserimento nella dichiarazione fiscale, in quanto in tal caso non trova applicazione la deroga prevista dal D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 9, che esclude il concorso tra l'emittente e l'utilizzatore delle fatture false. Ai fini della confisca per sproporzione ex art. 12-ter del D.Lgs. n. 74 del 2000 e art. 240-bis c.p., è sufficiente che vi siano indizi di responsabilità a carico dell'indagato per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti, il superamento della soglia di rilevanza penale prevista e la sproporzione tra le somme rinvenute nel suo patrimonio e i redditi dichiarati o le altre attività economiche lecite, senza che sia necessario l'accertamento del profitto del reato, essendo sufficiente la dimostrazione del disequilibrio finanziario. La valutazione degli elementi di prova e la ricostruzione dei fatti relativi alla giustificazione della provenienza delle somme sottoposte a sequestro non è sindacabile in sede di legittimità, essendo consentito il ricorso per cassazione solo per vizi di violazione di legge e non per il vizio di motivazione.