Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4725 del 4 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4725PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La circostanza attenuante della provocazione, di cui all'art. 62 n. 2 c.p., richiede un rapporto di causalità psicologica, e non di mera occasionalità, tra l'offesa ingiusta subita e la reazione violenta dell'agente, a prescindere dalla proporzionalità tra l'azione e la reazione. Tuttavia, tale rapporto di causalità può essere escluso qualora emerga che la reazione dell'imputato sia stata determinata non tanto dalle offese subite, quanto da altri motivi, come il rifiuto opposto dalla vittima a una richiesta di denaro. Inoltre, il giudice di merito, nel negare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/03/2019 della CORTE di ASSISE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Elisabetta Maria Morosini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Assise di appello di M…

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