Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34451 del 12 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34451PEN

Massima

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Il giudice può ripristinare la custodia cautelare in carcere nei confronti di un imputato già scarcerato per decorrenza dei termini, anche successivamente alla sentenza di condanna di primo o secondo grado, qualora sussista il concreto pericolo di fuga, da valutarsi non in astratto ma in relazione a specifici elementi e circostanze inerenti alla personalità del soggetto, alla sua tendenza a delinquere e a sottrarsi ai rigori della legge, al suo pregresso comportamento e abitudini di vita, nonché alla natura delle imputazioni a suo carico, ivi compresa la pendenza di altri procedimenti penali, senza che rilevi la mera gravità della pena inflitta, la quale costituisce solo uno degli indici sintomatici da considerare ai fini della prognosi sul pericolo di fuga. Il provvedimento di ripristino della custodia cautelare può essere legittimamente adottato anche prima che si sia concretamente realizzata la scarcerazione dell'imputato, essendo sufficiente che vi siano le premesse giuridiche e burocratiche per ritenere imminente la sua liberazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso ordinanza del 20/03/2007 TRIB. LIBERTA' di LECCE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del Sost. Proc. Gen. Dr. L. Ciampoli, il quale ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso;

udito il difensore avv. P. Cannoletta, che, illustrando i motivi di ricorso, ne ha chiesto l'accoglimento.

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